Convenienza, velocità, personalizzazione: sono questi i motivi per cui chi acquista on line preferisce farlo con una Mobile App. È quanto emerge da un’indagine di Forrester Research condotta negli Stati Uniti su un campione di 511 utenti che negli ultimi tre mesi hanno fatto acquisti da smartphone, e cinque rivenditori che hanno lanciato un versione app della loro piattaforma e-commerce. La metà degli intervistati ha dichiarato di preferire questo canale, che nelle intenzioni dei retailers dovrebbe essere complementare al sito web. Quali vantaggi ha percepito il 50% del campione nel fare acquisti dal cellulare? Facilità d’uso, possibilità di memorizzare le impostazioni e soprattutto la capacità di ottenere le informazioni desiderate con meno passaggi e quindi più velocemente. Infatti, se i dispositivi mobili sono ormai i principali strumenti di connessione a internet, avendo superato il Pc, la strategia di marketing più consolidata è quella di usare il sito Web come mezzo per acquisire i clienti e la reail app per fidelizzarlo tramite la possibilità di creare esperienze personalizzate. Insomma, il mobile è diventato parte integrante della multicanalità. Ed è proprio questo il punto dolente: le app sono utili solo se danno qualcosa in più dell’accesso da computer al sito.
La ricerca evidenzia che il 39% degli utenti mobile intervistati possiede su smartphone da una a due Retail App. Il 27% ne ha dalle tre alle cinque, mentre solo il 10% ne ha scaricate dalle sei alle 10. Infine, per un 3% che supera le dieci App, un notevole 21% dichiara di non averne nessuna. Infatti, se nella pratica manca la complementarietà, ossia non si aggiunge nulla ai servizi già presenti nel sito, i consumatori continuano a servirsi del Web site, che rappresenta quindi molto di più di un semplice canale per attirare potenziali clienti al fine di far scaricare un’applicazione. E non a caso, su 436 persone che negli ultimi tre mesi hanno cercato la posizione di un negozio o ne hanno controllato gli orari d’apertura, il 45% ha usato l’app, mentre il 66% è rimasto fedele al sito. Tra l’altro solo 21% ha invece scelto l’applicazione per la possibilità di adattarne i contenuti a su misura. La conclusione è che in base a questa percentuale il potenziale di sviluppo in questo senso è enorme. Ma c’è un ostacolo: la riluttanza degli utenti a condividere dati personali, come la posizione, senza i quali la personalizzazione non può esistere. È anche vero che buona parte delle informazioni sono già contenute nelle carte di fidelizzazione quindi si tratta di perfezionare il trasferimento dei dati e di magari la spinta decisiva potrebbe essere quella di definire accordi di partnership con le applicazioni che i potenziali clienti usano più spesso nel corso della giornata.