Quanto valgono ecobonus e credito d’imposta nell’edilizia? Secondo i dati presentati ieri dal servizio studi della Camera in collaborazione con il Cresme, nei primi otto mesi del 2015 hanno prodotto investimenti per 15.906 miliardi. E se le previsioni di 23,5 miliardi equivalenti a 351mila posti di lavoro per quest’anno verranno confermate, si profila una lieve flessione rispetto al 2014, chiuso con 28,5 miliardi di investimenti e 425mila posti di lavoro fra diretti e indotto. Nel confronto annuo l’ecobonus 65% è l’incentivo che ha tenuto meglio perché nelle previsioni dovrebbe scendere da 3,9 a 3,4 miliardi, pari a un segno negativo del12%, mentre la forbice del bonus ristrutturazioni è più ampia da 24,5 a 20,1 miliardi pari al -18%. Comunque sia le detrazioni hanno provocato un vero e proprio boom di lavori se si considerano i 19,2 miliardi del 2012, i 27,9 miliardi del 2013 fino al record del 2014. E dal 2008 al 2015 hanno generato circa 12.5 milioni di interventi, richiesti dalla metà delle famiglie per il 40% delle abitazioni sul territorio. E, allora, come mai un calo di domande nel 2015? Secondo gli autori della ricerca può aver inizialmente influito l’aumento della trattenuta sul bonifico dal 4 all’8% scattato da gennaio e non a caso dopo un periodo di fermo nei primi due mesi dell’anno, a marzo c’è stata una ripresa. E il presidente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci, che ha commissionato l’indagine, ribadisce la necessità che il bonus venga applicato anche al consolidamento antisismico, alla bonifica dell’amianto e ad altri soggetti: edilizia sociale, condomini, imprese. L’estensione e la conferma portano a una riduzione dei consumi energetici, dell’inquinamento con vantaggi per tutti, cittadini e Stato. «La legge di Stabilità è la sede adeguata per rilanciare l’economia investendo su un’edilizia di qualità che punti a un’azione ampia di efficientamento energetico e di riqualificazione urbana», ha affermato Realacci spiegando la sua posizione.