Quando la dismissione e la demolizione di una raffineria, quella IP a La Spezia, porta alla riscoperta di un’area immensa, circa 64 ettari, da riqualificare e riorganizzare sotto il profilo urbanistico. Divisa in tanti distretti, uno di questi è stato riconvertito in polo produttivo e terziario. Natali Building è una parte del progetto del valore di oltre 6 milioni di euro, che vede coinvolti la Coperativa Cattolica Costruzioni Edili Soc Coop, gli architetti dello Studio Manfroni & Associati e Exa engineering. In una porzione di territorio non permeabile del subdistretto 8, dove prima c’era un parcheggio ora c’è un edificio di quattro piani dalla pianta irregolare: gli angoli si incurvano, la struttura si allunga, affusolata, verso l’alto grazie ai pilastri del piano terra che sostengono i piani superiori chiusi in un volume più compatto. La parete esterna è rivestita da lastre in ceramica Laminam grigie con fibra di vetro sul retro per ottenere una facciata ventilata, mentre le partizioni orizzontali in calcestruzzo di una tonalità più chiara evidenziano ulteriormente i marcapiani che corrispondono all’interno ai tre piani. Dominati da una scala centrale a tutta altezza, realizzata in metallo con i parapetti in vetro, che è illuminata da un lucernario. Su un lato un muro di cemento di 18 metri di altezza circa, caratterizzato da una sequenza di linee ondeggianti orizzontali realizzate con matrici di gomma Reckli.