Mancano cinque anni alla scadenza del pacchetto clima istituito dalla strategia Europa 2020, e gli analisti del settore affermano che è stato raggiunto solo il 20% dell’obiettivo previsto. Insomma, l’Italia ha recepito in parte le direttive dell’Unione anche se la percentuale ottenuta non è distribuita in modo uniforme tra i vari settori. Infatti, edilizia e industria si sono dimostrate le più reattive grazie a strumenti di incentivazione nel primo caso le detrazioni fiscali e nel secondo i Certificati Bianchi, mentre trasporti e terziario sono molto indietro. Altri meccanismi come il Conto Termico e la facilitazione dell’accesso agli incentivi attraverso il servizio Linea Amica, promosso da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sono già attivi. Manca ancora però una piena capacità di finanziamento dei progetti per sviluppare pienamente le potenzialità del settore. Ecco perché Enea si propone di affiancare alla garanzia finanziaria fornita dal Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, una valutazione tecnico-economica dei progetti presentati in veste di soggetto indipendente. Una sorta di rating dell’investimento che certifica se sono state adattate le migliori tecnologie disponibili sul mercato e a quali costi, se competitivi o meno, che evidenzia i relativi risparmi energetici potenzialmente conseguibili. Sarà uno dei temi in discussione il prossimo 16 ottobre agli Stati Generali dell’Efficienza Energetica che si terranno a Verona. Dove verranno ripresi anche i cinque punti fondamentali già esplorati la scorsa edizione: semplificazione del quadro normativo; meccanismi di finanziabilità; comunicazione; formazione; strategie competitive e innovazione.