Sorpresa: l’Italia ha 31mila case in più. Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel 2014 il numero delle unità immobiliari italiane è salito dello 0,7% rispetto al 2013. In particolare, è lievitato il numero di abitazioni (circa 110mila unità in più rispetto al 2013) e il numero delle unità immobiliari a destinazione speciale a fine produttivo, terziario o commerciale (circa 31mila unità in più rispetto al 2013). Ma allora perché l’edilizia è in crisi? Qualcosa non quadra.
Sempre secondo i dati, il patrimonio immobiliare italiano è di 73,4 milioni di edifici, ma oltre 3 milioni sono censiti nelle categorie catastali del gruppo F, cioè sono unità non idonee a produrre reddito, mentre oltre 6 milioni di immobili sono beni comuni non censibili (unità di proprietà comune e che non producono reddito).
In aumento il numero delle abitazioni: 34,7 milioni, +0,3% rispetto al 2013. Le abitazioni di tipo civile segnano un incremento dell’1%, quelle di tipo economico dello 0,5% e i villini dell’1,1%. Diminuiscono, invece, le abitazioni di tipo rurale (-4,3%), quelle popolari (-0,6%), quelle ultrapopolari (-3,7%), quelle signorili (-0,9%) e le ville (-0,3%). Nove abitazioni su dieci sono possedute da persone fisiche e la superficie media risulta essere di circa 117 metri quadri.
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