La barriera acustica come pannello solare? Lungo l’autostrada che passa nei pressi di Den Bosch, in Olanda, una nuova forma di tecnologia solare è in fase di test su ciò che è di solito un pezzo banale di infrastruttura, ossia la barriera antirumore. Usata per smorzare il rumore del traffico delle macchine e per quindi migliorare la qualità di vita delle persone purtroppo spesso deturpa il paesaggio e occupa parecchio spazio. Così, alcuni ingegneri dell’Università di Tecnologia di Eindhoven hanno escogitato una soluzione per diminuire l’impatto estetico negativo nonché aggiungere un’altra funzione, quella di fonte di energia pulita. Si tratta di concentratori solari luminescenti (Lsc), delle lastre che assorbono luce solare e la dirigono ai pannelli fotovoltaici che ospitano celle tradizionali che sfruttano l’energia solare colorato. Un materiale che può essere prodotto in diversi colori e dimensioni a basso costo pur essendo molto robusto e funzionante anche quando è nuvolo. Insomma, ha un grande potenziale.
Il progetto di prova su due sezioni di barriere antirumore, di 5 metri di larghezza e 4,5 metri di altezza durerà un anno, parzialmente coperte da Lsc e da pannelli semi-trasparenti con solo le celle solari convenzionali, in modo da confrontare le due tecnologie, durerà un anno. Poiché la ricerca in laboratorio ha dimostrato che un chilometro di barriere acustiche solari è in grado di generare elettricità sufficiente ad alimentare 50 case, i ricercatori sperano che prova sul campo confermi questi dati, ma il test servirà non solo a misurare la quantità di energia prodotta ma anche la resistenza dell’impianto ad atti di vandalismo, come spesso accade con le infrastrutture all’aperto.
Se la barriera acustica cattura il sole (e produce elettricità) https://t.co/ib1lBGQfnL