Architettura e tecnologia Near Zero Energy Building per il complesso residenziale K19 nel cuore di Milano: a Porta Venezia da un’officina dismessa è sorto un edificio di sette piani collegato a un’autorimessa degli anni 50 con volte a botte di altezze differenti, completamente ristrutturata e trasformata in condominio con appartamenti disposti su diversi livelli. In comune hanno un impianto centralizzato con sonde geotermiche per la produzione di riscaldamento e raffrescamento, la contabilizzazione dell’energia termica per ogni singolo alloggio effettuata tramite modulo d’utenza e termoregolazione climatica previsto per per singolo ambiente. L’involucro invece, è stato studiato nei minimi dettagli per evitare dispersioni di calore tenendo conto anche della posizione dei fabbricati: le finestre più grandi poste a sud, per migliorare gli apporti energetici in inverno e rendere gli ambienti luminosi, mentre sulle altre facciate bucature di dimensioni ridotte per non disperdere il calore interno. Le superfici esterne sono rivestite di pietra piasentina del Friuli e zinco titanio, forate in un gioco di sottrazione e addizione di volumi per ricavare terrazzi, logge e patii, che fungono anche da tetti e pareti, mentre i materiali utilizzati all’interno sono intonaco, legno di larice oliato. Il progetto di recupero affidato allo studio d’architettura milanese LPzR, che anticipa le norme europee sugli edifici a energia quasi zero per le nuove costruzioni a partire dal 2020, è costato 5 milioni di euro per una superficie lorda di circa 3 mila e 700 metri quadrati.