Che pallet stare in ufficio (però può anche essere bello)

Forse piacerà a Federlegno e, magari, a qualche temporary shop l’ufficio di una casa di produzione giapponese di video, ristrutturato in quel di Tokyo dallo studio Hiroki Tominaga Atelier. Il progetto, battezzato Shitomito Pallet, prende il nome dal materiale usato per rinnovare muri, soffitto, pavimenti e costruire mobili, e si tratta proprio di pallet. L’idea è venuta al team di designer nell’osservare le casse per trasportare l’acqua, robuste e numerose, che giacevano inerti nelle fabbriche dei dintorni, senza essere riciclate. Così, hanno preso tre tipi di diversi di pancali, con il più economico hanno creato un soffitto multilivello con l’illuminazione a striscia integrata, quelli di fascia media sono serviti per i tavoli, sormontati da lastre di vetro, per le scrivanie, per tavolini d’appoggio, per la copertura delle pareti a muro e per i pannelli divisori, mentre i più cari sono stati suddivisi in listelle con cui comporre il parquet. In pratica, l’uso di materiali prefabbricati ha eliminato il costo di falegnami specializzati e, con 130 pallet e una spesa di circa 2 mila euro è stato rinnovato uno spazio di 164 metri quadrati. Non solo, poiché sono fissati solo con viti, in caso di ulteriori rinnovamenti o di traslochi si possono anche restituire o riciclare. Insomma, ecco un esempio di ristrutturazione veloce, efficiente ed economica, dall’aspetto moderno senza nemmeno quella parvenza di fai da te. Ma attenzione, poiché in genere le palette sono trattate con parecchi sostanze tossiche, bisogna avere l’accortezza rimuoverle, e fare un’intensa opera di bonifica prima di riutilizzarle in architettura e nel design.

L'interno dell'ufficio ristrutturato con il progetto Shitomito Pallet dallo studio Hiroki Tominaga Atelier
L’interno dell’ufficio ristrutturato con il progetto Shitomito Pallet dallo studio Hiroki Tominaga Atelier
Dettaglio
Dettaglio
Esterno, su strada dell'ufficio ristrutturato con il progetto Shitomito Pallet dallo studio Hiroki Tominaga Atelier
Esterno su strada dove si intravedono nel fondo le pareti divisorie realizzate con i pallet usati in verticale

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