Le turbine eoliche di ultima generazione sono abbastanza silenziose? Nel dubbio, i ricercatori dell’Università di Cambridge, e dei tre istituti Virginia Tech, Lehigh University e Florida Atlantic University negli Stati Uniti hanno promosso uno studio per cercare di risolvere alla fonte, ossia in fase di produzione un grande problema, quell’inquinamento acustico, molto sentito dalle comunità che vivono a ridosso degli impianti, vecchi e nuovi. Perché oltre al rumore pulsante delle pale ci sono anche i suoni a bassa frequenza e le vibrazioni generate dal motore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di abbassare i decibel consentiti quando il rumore contiene queste caratteristiche, onde evitare danni alla salute. Dall’osservazione della natura la soluzione: i gufi sono predatori notturni con una vista eccezionale e un volo silenzioso, grazie alla struttura delle loro ali. L’analisi al microscopio ha mostrato una complessa architettura di piume, con una peluria sulla parte superiore che assomiglia a una specie tetto, setole uniformemente distanziate lungo il bordo anteriore dell’ala a mo’ di pettine, mentre quello posteriore presenta una frangia porosa ed elastica. A detta del capo della ricerca, il professor Nigel Peake del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica dell’Università di Cambridge, nessun altro uccello ha questo tipo di struttura alare così intricata. E poiché gran parte del rumore causato da un’ala di uccello, di un aereo o dalla pala di un ventilatore, ha origine sul bordo posteriore della superficie, ecco che la conformazione del piumaggio del gufo serve a comprimere dolcemente, quasi ammorbidire, il passaggio di aria sopra e disperdere il suono in modo da avvicinarsi alla preda senza che questa se ne accorga. I primi tentativi di replicare tale struttura prevedevano la copertura del bordo di una pala in laboratorio con un materiale simile a un velo da sposa, che ne riducesse la rugosità tagliando il rumore di superficie fino a 30 decibel. Peccato che il tulle o il pizzo non sia applicabile su uno strumento reale e allora il team ha deciso di farne un prototipo in plastica con la stampa 3D, che alla prova ha consentito una riduzione di 10 decibel senza influire sull’aerodinamicità. Il prossimo test su una turbina eolica funzionante.