Segnatevi questo link: https://www.amazon.it/b/ref=nav_shopall_tools?ie=UTF8&node=3119617031. Non è per fare pubblicità ad Amazon che lo citiamo (non ne ha certo bisogno), ma per suggerire agli scettici che finora o, forse, fino a ieri, pensavano che il commercio elettronico fosse una cosa per geek, cioè i patiti di hi-tech, e signorine in cerca di moda scontata, che si sbagliavano. Il gigante mondiale delle vendite online in Italia offre, tra l’altro, accessori per utensili elettrici (55.506 risultati), attrezzi da giardinaggio (9.563), organizzatori di utensili (2.209), attrezzi per la rimozione della neve (191), strumenti di misura e layout (6.007), strumenti per la pulizia (1.107), utensili a mano (62.394), utensili elettrici (15.971): sono solo alcune delle tante voci sullo scaffale virtuale. E la spedizione è gratuita per ordini sopra i 19 euro. Non è la morte dei rivenditori di materiali, di sicuro è una campana di allarme. Anzi, una sirena, un gong, un super petardo. Chi non lo ha ancora capito, si rassegni: la logistica e la tecnologia sono le chiavi del futuro. Anche perché l’abitudine ad acquistare sul web si sta diffondendo in tutte le fasce della popolazione: secondo le stime di Netcomm, quest’anno 9,2 milioni di persone (un quinto dell’intera popolazione italiana) acquisteranno almeno una parte dei propri regali di Natale online, rispetto ai 7,2 milioni che hanno utilizzato l’e-commerce lo scorso anno. E questo in un periodo in cui i consumi languono. Il mercato generato dagli acquisti via internet è stimato in circa 2,5 miliardi di euro. Da segnalare anche che tra questi acquirenti online ci sarà un aumento di quelli che la ricerca definisce come «online first», cioè 2 milioni saranno quelli che compreranno i regali di Natale principalmente o esclusivamente su internet, registrando un aumento del 35% rispetto allo scorso anno.
Ovviamente tra i commercianti una fascia di scettici. I più tradizionalisti ribattono che una cosa sono i regali di Natale, un altro è acquistate un carico di mattoni. Ma siamo sicuri che sia così? Secondo gli analisti, le cose stanno esattamente all’opposto: sono proprio i prodotti standard (un mattone, un cacciavite o un chiodo sono uguali uno all’altro) ad avere maggiori chance di essere acquistati online e recapitati comodamente a casa o in cantiere. È la morte del negozio fisico? No, se si adotta una strategia giusta. Bisogna integrare l’attività del punto vendita con l’e-commerce, per ridurre o eliminare la quota di merce rimasta invenduta, grazie all’ampliamento della base clienti. Anzi, il numero dei clienti può essere ulteriormente allargato adottando le giuste strategie di marketing digitale. Prima che lo faccia Amazon.