Il 2014 per Nomisma dovrebbe chiudersi con un incremento di compravendite di abitazioni del 3,7% su base annua a livello nazionale, del 5,5% nelle 13 grandi città. Ma «solo attraverso una rinnovata iniezione di credito e un’ulteriore revisione dei prezzi si possono prefigurare scenari nuovamente espansivi per il mercato immobiliare». È quanto emerge dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di novembre dell’associazione bolognese. Insomma, per una vera ripresa i prezzi devono scendere ancora. È il quadro che emerge dall’analisi sulle 13 maggiori città italiane, comprende anche il trend seguito fino adesso dal mercato: dal 1971 al 1978 sono stati registrati tre anni di crescita e quattro di calo. Tra il 1978 e il 1987 tre anni di crescita e sei di discesa, mentre tra il 1987 e il 1999 gli anni di crescita sono stati cinque, ma quelli di calo sette. Dal 1999 a oggi sono seguiti nove anni di crescita e, secondo le previsioni, sette anni di calo. Insomma, i prezzi possono ancora assestarsi. «Dopo il raggiungimento dei picchi di espansione del mercato degli scambi si assisteva a un aggiustamento dei prezzi, fenomeno che, in corrispondenza dell’ultima fase negativa del ciclo, tuttora in corso, si è manifestato con una intensità più contenuta e diluita nel tempo». Insomma, immobiliaristi e proprietari devono rassegnarsi.