L’avevano anticipato a dicembre e lo confermano a due mesi dopo: il consolidamento della ripresa delle macchine da costruzione è realtà, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio SaMoTer -Prometeia. L’export italiano, da gennaio a novembre 2015, ha raggiunto 2 miliardi e 275 milioni di controvalore, in crescita del 7,6% sullo stesso periodo del 2014. Aumentano del 16,7% anche le importazioni, pari a 587,9 milioni di euro, e pure il saldo commerciale, in attivo di 1 miliardo e 687 milioni di euro, che equivale a una crescita del 4,7%.
I comparti
Secondo il report, elaborato con il contributo informativo di Unacea, (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments), il settore macchine movimento terra contribuisce alla quota dell’export totale con 905 milioni di euro pari a +6,8%. Calano invece le esportazioni di bulldozer cingolati da 29,7 a 8 milioni di euro, bilanciate però dall’aumento di quelle di bulldozer su ruote che passano da 4,9 a 17,8 milioni di euro. Benne, pale e pinze meccaniche guadagnano 10,4 milioni di euro e passano da 80,4 a 90,8 milioni, in salita anche le macchine per lavori pubblici, da 141 a 158,9 milioni di euro. Balzano in avanti le esportazioni di macchine stradali con 102 milioni di euro di ordinativi che registrano un+29,1%, con le macchine per mescolare il bitume, da 66,2 a 81,6 milioni di euro, e i rulli compressori, da 2,4 a 10,8 milioni di euro, che segnano le migliori performance. Sostanzialmente stabili le vendite all’estero di macchine per il calcestruzzo con 295,2 milioni di euro (-0,7%), mentre le gru a torre passano da 170,1 a 202,3 milioni di euro e segnano un +18,9%. Leggera flessione invece, per le macchine di preparazione degli inerti, che totalizzano negli undici mesi 407,9 milioni di euro, il 2,6% in meno. Risultato positivo, infine, per le macchine da perforazione con 362,8 milioni di euro di export pari a +19,9%.
I mercati di riferimento
Il principale sbocco per le macchine da costruzione italiane si conferma l’Europa occidentale con 825 milioni di euro (+7,7%); forte crescita per Nord America (+23,1%), Medio Oriente (+26,3%), Asia (+28,7%) e Australia (+23,5%). Aumenti più modesti si registrano in Europa centro orientale e Turchia (+3,7%), America centro-meridionale (+6,3%) e Africa (+2,5%). In Russia, a causa delle sanzioni legate alla crisi ucraina, continua invece il crollo dell’export, calato del 62,8 per cento. Per quanto riguarda l’import, si registra un aumento nei segmenti di macchine movimento terra (+27,5%), macchine stradali (+15,5%), gru a torre (+150,8%), e macchinari per la preparazione di inerti (+21,6%). Numeri in calo, invece, per macchine da perforazione (-42,9%) e macchine per calcestruzzo (-39,3%).