È l’uovo di Colombo, l’idea che può cancellare o quasi la crisi dell’edilizia e, allo stesso tempo, cambiare volto alle città. Non solo: può rendere un servizio a milioni (il numero non è esagerato) di famiglie italiane, quei 14 milioni che vivono in condominio. Il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, l’ha anticipata in un’intervista al Corriere della Sera. Ora, però, si tratterà di tradurre la proposta in un articolo di legge e di farla passare in Parlamento. In sintesi, l’idea è questa: affidare alle Esco (società che si occupano di fornire servizi energetici), il compito di promuovere la riqualificazione degli edifici di città e paesi italiani. Come? Semplice: le società, probabilmente sotto forma di newco, si prenderanno oneri e onori del cambiamento. Le opere di riqualificazione (per esempio, l’aggiunta di un cappotto) saranno a totale carico delle società. Gli inquilini non sborseranno un euro in più rispetto a quanto già spendono per le bollette. In cambio, le Esco incasseranno anno dopo anno, la differenza di prezzo che deriva dal risparmio energetico realizzato, più i benefici degli incentivi pubblici, il famoso bonus casa. Dopo un certo numero di anni, quando la spesa (e, si suppone il guadagno) delle esco sarà giunto al termine, anche i condomini beneficeranno dello sconto sulla spesa energetica che deriva dalla riqualificazione dell’edificio.
Alla proposta, molto suggestiva, manca ovviamente tutta la parte normativa che dovrà regolare il procedimento. Per esempio, chi firma il contratto? I singoli condomini? E se poi l’appartamento viene venduto il contratto passerà in automatico al nuovo proprietario? Insomma, non sarà semplice mettere a punto un castello di norme che siano giuridicamente inattaccabili e che, allo stesso tempo, non provochino un ingorgo di cause nei tribunali civili. Ma se il governo saprà tradurre in norme semplici e attuabili questa proposta, le città potrebbero presto cambiare volto. E l’Italia beneficiare di minori consumi e di un’edilizia che torna a fiorire.